lunedì 29 agosto 2011

Di Vulcano e degli ultimi giorni vacanzieri



Prendo in prestito le parole di Giuni Russo che negli anni '80 cantava "un'estate al mare voglia di remare, un'estate al mare stile balneare" per giustificare la mia assenza prolungata, nella speranza (nonché certezza) di non aver causato l'interruzione di alcun abbonamento internet da parte vostra. In realtà non sono stata tutti i giorni a sollazzarmi sotto il sole cocente unta come un involtino primavera.

Mi sarebbe piaciuto.

Fatto sta che, contravvenendo a ogni mia convinzione in fatto di vacanze, ho vissuto una breve esperienza da campeggiatrice nelle isole Eolie, precisamente a Vulcano. Quale migliore occasione per entrare in contatto con la natura e per sperimentare il mio lato più bucolico, direte voi. Eh no, cari miei, ci sarà un motivo se dopo anni e anni di evoluzione ci siamo provvisti di quattro mura e un tetto per ripararci. O meglio, credo esista un gene del campeggiatore che purtroppo non mi è stato provvisto alla nascita, ragion per cui come prima cosa ho dimenticato i pali della tenda e come seconda una coperta per coprirmi la notte.  Sì, forse mi bastava solo un po' di furbizia, ma preferisco pensare si tratti del gene già citato. Tant'è che come vi dicevo ho passato due notti di inferno a deliziarmi con le gare di rutti dei miei vicini di tenda e due giorni molto belli a esplorare l'isola. Ne è derivata un'influenza istantanea che mi ha tenuta attaccata al fazzoletto fino a oggi, ma ne è comunque valsa la pena. 

Ahimé, Agosto è agli sgoccioli e così anche le mie vacanze. Pochi giorni e si torna a Milano, e lì so' cazzi!










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